Video del nō “Shōjō” con sottotitoli in italiano

The video of Udaka Tatsushige’s full performance of the nō play Shōjō with English and Italian subtitles is now available online.

Sono molto felice di condividere con voi il video completo del nō Shōjō (猩々), con sottotitoli in inglese e in italiano! La performance e’ prodotta da Udaka Tatsushige e Norishige, ed e’ stata filmata nell’autunno del 2020 presso il teatro della Scuola Kongō, a Kyoto. Il ruolo di protagonista (shite) e’ interpretato da Udaka Tatsushige.

In occasione della pubblicazione di questo video ho avuto il piacere di tradurre il testo del nō e ho deciso di approfittarne per studiare questo brano approfonditamente. Spero di poter pubblicare presto i risultati della mia piccola ricerca in italiano. Anche un dramma breve e apparentemente semplice come Shōjō e’ in realtà molto denso di significati e ricco rimandi a leggende e tradizioni. Purtroppo il formato “video con sottotitoli” non permette di aggiungere le note, supporto indispensabile per apprezzare appieno la molteciplità di significati che ciascun verso contiene. Nella mia traduzione ho cercato di rendere il testo comprensibile anche senza un apparato critico. Aggiungo una breve introduzione e vi auguro buona visione! (Non dimenticate di attivare i sottotitoli in italiano. Se non sapete come fare, leggete qui).

La storia del nō Shōjō è ambientata nella Cina della Dinastia Tang (secoli VII-X). Un uomo di nome Kōfu vive alle pendici del monte Kanekin, nei pressi del villaggio di Yōzu. Kōfu racconta di essere molto devoto ai suoi genitori – la pietà filiale (kōkō 孝行) è una delle virtù centrali del pensiero Confuciano, fondamento etico della società giapponese. Kōfu riceve in sogno un oracolo nel quale i genitori gli suggeriscono di andare al mercato e vendere il sakè. Lui segue diligentemente il consiglio dei genitori, apre un negozio di vino, e si arricchisce. A un certo punto, un misterioso avventore prende a visitare il negozio di Kōfu. Dice di essere “Shōjō” e di venire dal mare. Incuriosito, Kōfu si reca alla baia e attende la nuova venuta di Shōjō, il quale presto emerge dall’acqua. Kōfu e Shōjō bevono insieme, elogiando le virtù del sakè, e Shōjō celebra questo incontro con una danza. Infine, Shōjō premia Kōfu donandogli una giara di vino inesauribile, prova della sua virtù e allo stesso tempo, in termini più pragmatici, assicurazione di prosperità economica per i suoi discendenti.

Fra i molti temi che varrebbe la pena commentare, vorrei soffermarmi brevemente sull’associazione fra sakè e crisantemi, ricorrente nel testo di questo nō. Secondo una tradizione di origine cinese, durante la notte i fiori di crisantemo venivano coperti da pezze di cotone per poter raccogliere la rugiada depositata su di essi il mattino seguente. Si credeva che cospargersi il corpo con questa rugiada profumata potesse allungare la vita o curare le malattie. Questo rito veniva svolto il nono giorno del nono mese del calendario lunare. Tale giorno, noto come chōyō no sekku, era una delle cinque festività stagionali. [1] Nel periodo Heian (secoli VIII-XII) l’aristocrazia giapponese usava festeggiare questo giorno con un banchetto durante il quale si beveva sakè nel quale erano stati immersi fiori di crisantemo. La festa divenne quindi associata al sakè, ma anche alla stagione della raccolta del riso, con il quale si prepara questo vino. [2] Il crisantemo e la luna, simbolo di purezza e di sincerità, sono elementi tradizionalmente associati all’autunno. Il colore rosso, che caratterizza il costume di Shōjō, allude non solo al suo possibile stato di ebrezza, ma anche ai colori del fogliame autunnale. La veste interna surihaku e la gonna-pantalone hakama sono decorate con motivi di onde in oro su fondo rosso, mentre il kimono broccato karaori è ricco di motivi floreali fra cui sono evidenti, appunto, crisantemi di vari colori.


[1] Il significato simbolico della data e’ il seguente: il numero 9, segno dispari, quindi “positivo” (yang) e indivisible e’ il numero a singola cifra più grande. La ripetizione del 9 rende il nono giorno del nono mese il giorno più “yang” dell’anno.

[2] Questa leggenda compare in un altro nō, Kiku jidō (o Makura jidō).

Notes on translation

20130427-064215.jpgI’m on an airplane, working on my translation of Kiyotsune into Italian. The beauty of the poetry is too much to take and I cannot stop the tears rolling down my face. I do my best not to be too self-indulgent, but… It sometimes happen at okeiko, too, and I think I saw my teacher also crying when we were rehearsing the ji-utai for Tomoe.
Anyways, I just wanted to jot down a brief thought, perhaps a truism. I feel lucky not being a Japanese native speaker because otherwise I would not be able to enjoy bringing Kiyotsune into my native language. All this work of searching, decoding, reflecting, writing, re-writing, changing, making mistakes, correcting them, modelling, adapting…. Translating… What a delight. What a moment of deep transformation and union with the character. Translation can’t be betrayal as long as one accepts that in this life everything is transformed. One thing is thinking it, another is feeling it.

Kiyotsune 29 June 2013

I am pleased to announce that on 29 June 2013 I will take shite lead role in the Noh Kiyotsune「清経」on the Kongo Noh Theatre stage, in Kyoto, Japan. This will be my first performance as shite in a full Noh production. The event is part of the INI International Noh Institute 2013 Gala Recital, featuring other performances by Japanese and international students of Udaka Michishige, and is co-hosted by the Asahi Shibun Foundation, the Istituto Italiano di Cultura, and Gochang Conservation Institute of Cultural Properties, in collaboration with ISEAS Italian School of East Asian Studies. I will post more on Kiyotsune during the following weeks, so watch this space for updates on rehearsals, thoughts, and pictures!

I look forward to meeting you all on 29 June 2013 in Kyoto!

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Udaka Michishige no Kai 宇髙通成の会                                                                                                                         INI – International Noh Institute 国際能楽研究会

The International Noh Institute Taikai Gala Recital 2013

Kiyotsune

29 June 2013 12:00-14:00

Kongo Noh Theatre, Kyoto

Shite: Diego PELLECCHIA, Tsure: Monique ARNAUD

FREE ADMISSION Explanatory materials available in English, Italian, French and German. Kongo Noh Theatre  Subway Karasuma-Imadegawa (K06), South Exit 6,  walk South 300m.

Kongo map english

The event is co-hosted by:

The Asahi Shinbun Foundation

公益財団法人 朝日新聞文化財団

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Gochang logo2

in collaboration with

iseas logo

AsiaTeatro

AsiaTeatro is a new project coordinated by Carmen Covito (writer and translator), dedicated to the dissemination of knowledge of Asian traditional performance in the Italian language. AsiaTeatro is both a website and an academic journal. The website offers introductory notions of performance traditions belonging to the four geographic areas in which it is subdivided (Japan, China, India and South-East Asia). Subsections dedicated to specific genres explore in greater detail each topic, while a rich bibliography provides the reader with a general overview of the scholarship produced to date.

The content of the sections is written in a style devoid of specialist jargon or theoretical shorthand, and is a valid and much needed resource for Italian students, or for anyone who wishes to take an interest in Asian performance.